DIVINA AGENCY

...l' odissea giudiziaria dal 2011 al 2022...

...una brutta storia con cattive persone...

Racconto autobiografico di Pilin Salvatore Francesco & C. dedicata a tutti coloro che hanno sempre creduto che le pratiche inquisitorie appartenessero ai libri di storia e non fossero prerogativa moderna di un sistema procedurale giudiziario, nel caso specifico, viziato e intorpidito da asti personali e bieche aspirazioni...

Introduzione

Agenzia di servizi ed intermediazione artistica , regolarmente registrata alla CCIA di Potenza (PZ) e con sede in Lavello (PZ) in Basilicata , la Divina Agency ha operato ufficialmente dal 2008 al 2011 nei settori animazione e spettacolo in piccoli e grandi eventi , feste di compleanno , feste di addio al celibato , auto e moto raduni , offrendo sempre servizi professionali  e di elevate qualità. Il cast artistico era costituito da disc jockey, artisti di strada, ragazze/i immagine, hostess, ballerine/i brasiliane, cubiste/i, maghi e illusionisti, comici, stripper maschili/femminili, clown e animatori per grandi e piccini. Inoltre erano noleggiabili palchi e impianti audio e luci di altissima qualità ed affidabilità per ogni tipo di evento o festa.

La Divina Agency era conosciuta a livello nazionale e riceveva numerose commissioni da clienti privati e strutture pubbliche e richieste di collaborazione anche da altre agenzie e/o associazioni del settore. Vari referenti e sedi assicuravano una presenza capillare della Divina Agency dal sud al nord Italia , isole comprese.

Nulla avrebbe potuto fare presagire quello che da lì a poco si sarebbe abbattuto come un fulmine a ciel sereno sulla ignara ed onesta agenzia.


24 Gennaio 2012, ore 10,30 : in un tranquillo paese della Basilicata una vettura civile con a bordo tre sottufficiali armati dell’ Arma dei Carabinieri, bloccava platealmente il transito sulla pubblica via, in grande stile hollywoodiano, ad una vettura con due innocue donne a bordo, intimandole con modi poco ortodossi e senza spiegazione alcuna di seguirle… sopraggiungevano altre due vetture dell'Arma... così aveva inizio la fase “pubblica” dell’ attività di P.G. denominata "Operazione Divina" che di li a poco, a seguito di una alquanto discutibile conferenza stampa,  avrebbe "tappezzato" le prime pagine di diverse testate giornalistiche ed emittenti televisive !

Tutta l’opera inquisitoria incentrata sulle attività della Divina Agency risultava tuttavia fin dagli inizi viziata nel contenuto e nella forma.

In effetti circa sette mesi prima, in data 15 Giugno 2011, veniva redatta un annotazione di servizio di P.G. nella quale l'estensore dichiarava di essere venuto a conoscenza da “informatore confidenziale” che il “noto pregiudicato” Pilin Salvatore Francesco (ndr primo falso ideologico documentato in quanto il Pilin Salvatore Francesco era - e lo è tutt'ora - persona incensurata e non pregiudicata)  era a capo di un’organizzazione criminale dedita allo sfruttamento, al favoreggiamento e induzione della prostituzione operante tra la Puglia e la Basilicata. A seguito di tale informativa sapientemente e calunniosamente redatta , di li a pochi giorni, veniva aperto un procedimento giudiziario nei confronti del Pilin Salvatore. Il procedimento nato presso la Procura della Repubblica di Melfi a fine Giugno 2011 veniva in data 7 Luglio 2011 trasmesso alla Procura di Bari per competenza atteso che le condotte delittuose, se si fossero effettivamente verificate, sarebbero avvenute in Puglia e non in Basilicata; veniva pertanto aperto un fascicolo presso la Procura di Bari .

In data 12 Luglio 2011 la Procura di Bari, sicuramente più lungimirante e qualificata di quella lucana, ritrasmetteva gli atti alla Procura di Melfi dichiarandosi incompetente per territorio. Inoltre riteneva tra l'altro non esserci sufficienti elementi per giustificare l’inizio di un procedimento penale in quanto dei presunti reati non vi era prova alcuna. In effetti , come vedremo più avanti , la maggior parte dei presunti reati ascritti alla Divina Agency si fondava sulle uniche informative /dichiarazioni della P.G..

In data Agosto 2011 un uomo di nazionalità rumena, M. Razvan Marius, probabilmente indotto e fagocitato da "qualcuno" e a seguito di una lite intercorsa con il Pilin, denunciava quest'ultimo per i reati di lesioni, minacce, tentato omicidio e induzione alla prostituzione. Lo stesso denunciante induceva tra l’altro, dietro pressioni, minacce e percosse, la sua fidanzata a rilasciare dichiarazioni indizianti a sostegno della sua tesi accusatoria.

In data immediatamente successiva il sign. Pilin denunciava per lesioni e minacce il rumeno M. Razvan Marius. a seguito della stessa lite denunciata in precedenza da quest'ultimo.

In data ancora successiva la cittadina rumena Lilly M. , denunciava per un fatto connesso, il rumeno M. Razvan Marius per sequestro di persona, minacce e lesioni.

In data Novembre 2011 la fidanzata del M. Razvan Marius , liberatasi dall'oppressione di quest'ultimo dopo averlo denunciato per lesioni e minacce, ritrattava quanto dichiarato alla P.G. , spiegando di essere stata costretta dall' ex fidanzato M. Razvan Marius a denunciare il signor Pilin per il reato di induzione e sfruttamento della prostituzione. Il M. Razvan Marius, immediatamente dopo la "ritrattazione" della ex fidanzata, partiva dall’Italia senza lasciare alcun recapito.

A questo punto sarebbe potuto sorgere il ragionevole dubbio che il M. Razvan Marius, volontariamente e intenzionalmente, avesse calunniato e diffamato il sign. Pilin Salvatore a seguito, e per "vendicarsi", della lite in precedenza intercorsa con quest'ultimo. Purtroppo chi avrebbe dovuto riflettere e attentamente valutare tutti i fatti, compresa la "ritrattazione" della ex fidanzata del M. Razvan Marius, si prodigava invece nel redigere un’ulteriore informativa, piuttosto pretestuosa e avvalorata dalle uniche dichiarazioni calunniose del M. Razvan Marius e della di lui fidanzata, onde fare nuovamente indagare per reati in materia di prostituzione il Pilin Salvatore, arrivando financo a raffigurare quest’ultimo, senza alcuna prova, quale infima persona dedita allo sfruttamento, favoreggiamento e induzione della prostituzione.

A seguito di questa nuova informativa nacque la tanto pavoneggiata operazione di P.G. denominata "Operazione Divina" !


La minorenne

Il giorno 1 febbraio 2012 con l’escussione della cittadina rumena M. Mariana Liliana…. e con il rischio di "suggestionare” le sue dichiarazioni a causa delle sue precarie condizioni di vita, della sulla sua debole sfera psicologica e della sulla  sua innata attitudine a mentire, si apriva un nuovo capitolo in questa brutta storia.

Infatti il 16 Febbraio 2012 a seguito delle dichiarazioni rilasciate dalla cittadina rumena summenzionata, uno degli indagati della Divina Agency , quello che da li in poi sarebbe stato definito la "mente criminale" dell'organizzazione , veniva raggiunto dalla misura cautelare degli arresti domiciliari "blindati" , ossia rafforzata col divieto assoluto di comunicare con altre persone. Mentre gli indagati si adoperavano con innumerevoli prove a dimostrare la falsità delle dichiarazioni rilasciate dalla cittadina rumena relativamente al reato di sequestro di persona e ai reati in tema di prostituzione e detenzione di armi , accadeva un fatto alquanto strano....SEGUE IN AMAZON KINDLE ( A BREVE DISPONIBILE ) .


Le Indagini

Le indagini della P.G. iniziarono con le richieste di autorizzazione delle intercettazioni telefoniche nei confronti del Pilin Salvatore Francesco e di altre persone a lui vicine. Le intercettazioni riguardarono circa 16 utenze telefoniche per un costo totale stimato in svariate decine di migliaia di euro. Furono noleggiate dalla P.G. operante sofisticate apparecchiature di controllo e registrazione delle telefonate e messaggi , in arrivo e in uscita , sulle utenze monitorate con anche geolocalizzazione delle celle telefoniche di aggancio delle utenze monitorate.

Attività di pedinamento con anche report fotografici , controlli su strada e appostamenti locali furono adoperati per documentare le presunte attività illecite della Divina Agency. Vennero escusse a sommarie informazioni testimoniali (S.I.T.) diverse persone , collaboratori e clienti della Divina Agency , talvolta anche con procedure investigative discutibili.

Tuttavia , dopo oltre sei mesi di attività investigativa della P.G. , NULLA in realtà e nel concreto emerse a prova delle presunte attività delittuose della Divina Agency e dei suoi collaboratori / collaboratrici. Tutta l'attività investigativa , o meglio l' opera inquisitoria , era adornata di indizi e circostanze , ma nessuna prova , nessun riscontro documentato o documentabile che potesse fare ritenere l' agenzia , direttamente o indirettamente , colpevole di uno specifico reato o tentato tale ; anzi evidenti e documentate erano in taluni casi le condotte irreprensibili dell' agenzia. Ciononostante il 24 gennaio 2012 la P.G. iniziò la fase "pubblica" dell' operazione Divina con le perquisizioni e i sequestri di rito.

Oltre 20 agenti di P.G. , e non solo , perquisirono le abitazioni del Pilin Salvatore Francesco e la sede della Divina Agency. Furono sequestrati due personal computer e vari effetti personali che sicuramente non costituivano alcun corpo di reato, diversi dvd masterizzati e non di film di vario genere, alcuni telefoni dual sim e relative sim, documentazione varia afferente l'agenzia e i servizi offerti. Non venne rinvenuta nessuna arma e nessuna prova di alcuno dei reati successivamente attribuiti , con evidente grande fantasia , alla Divina Agency.

Ciononostante , nella successiva conferenza stampa , "qualcuno" si fregiò con orgoglio ed evidente autocompiacimento di avere rinvenuto chissà quali prove e "corpi di reato". In effetti successivamente dalle testate giornalistiche si apprese che i dvd ritrovati contenevano riprese di alcuni ignari clienti dell'agenzia appartenenti a sfere politiche in situazioni imbarazzanti con alcune collaboratrici dell' agenzia ... si apprese che all'interno dei personal computer ci poteva essere prova delle attività delittuose dell'agenzia ... si apprese che una scatola di preservativi si era autoriprodotta ed era divenuta un' "ingente quantità di materiale riconducibile ad attività di prostituzione" ... si apprese che era stata "sgominata" una "banda" dedita allo sfruttamento della prostituzione operante in tutto il centro e sud Italia ;  la soprannominata "banda degli addii al celibato" !!!

Restava tuttavia solo da capire con quale sforzo fantasioso senza nemmeno analizzare il contenuto dei dvd e dei personal computer sequestrati , "qualcuno" avesse potuto dichiarare che contenessero quanto sopra detto ; analoga considerazione per la scatola di profilattici ed altro materiale ad uso personale e non assolutamente provato , ne provabile , essere riconducibile ad altri usi ed attività illecite.

In effetti e per inciso le norme procedurali di P.G. consigliavano , ed ancora tutt'oggi prescrivono di effettuare in loco una copia di back-up del materiale software rinvenuto durante le perquisizioni senza quindi necessità alcuna di sequestrare fisicamente personal computer ed altri supporti di memoria quali ad esempio dvd  ed inoltre le succitate norme impongono di apporre a tutto il materiale sequestrato idonei sigilli. Nessuna copia di back up venne tuttavia effettuata ed inoltre dalle foto pubblicate sulle testate giornalistiche NON vi era traccia alcuna di nessun sigillo !!!

Agli indagati della "banda degli addii al celibato" fu applicata il 24 gennaio 2012 la misura cautelare dell' obbligo di dimora; la richiesta della Procura della Repubblica era stata della detenzione in un istituto penitenziario !!!

Il quadro indiziario (per come artificiosamente presentato dagli organi inquirenti nelle loro informative) non lasciava dubbi circa la colpevolezza degli indagati. Tuttavia ad un attento esame di quelli che erano gli elementi (testimonianze di clienti dell’ agenzia) su cui si fondava l’informativa emergeva in modo chiaro ed inequivocabile che gli stessi erano stati “malamente” interpretati e “assurdamente” manipolati dagli organi inquirenti estensori. E in effetti:

In uno dei capi di imputazione si leggeva che gli indagati avevano proposto prestazioni sessuali a pagamento ai partecipanti ad una festa, ma, poi leggendo attentamente quella che era l’informazione testimoniale del teste, si scopriva come questo avesse esplicitamente dichiarato che non vi erano mai stati accordi circa prestazioni sessuali ne mai questi si erano mai verificati durante la festa. Quindi è spontaneo chiedersi come sia possibile che la dichiarazione di un teste venga riportata così manipolata e radicalmente mutata in una informativa degli organi inquirenti ? Probabilmente “qualcuno” nutriva interessi personali e torbide aspirazioni. E se si considera che le informative degli organi inquirenti sono state o dovrebbero esserlo state, come da prassi, valutate e validate dalla Procura della Repubblica, allora tutta la questione appare alquanto “strana”…

Ma le “stranezze” non erano solo nella parte delle informative basate sulle manipolate dichiarazioni dei testi ma anche nell’ interpretazione tutta personale e tendenziosa che gli inquirenti adoperavano per ogni situazione o circostanza per loro “sempre” riconducibile ad illeciti penali. In uno dei capi di imputazione si leggeva come a seguito di una ripresa video (SOLO video NON anche audio) si era “appurato” che una delle indagate si era appartata con un cliente dell’agenzia organizzatore di una festa a Loconia di Puglia per discutere circa delle prestazioni sessuali. Oltre questo video, in cui si vedevano semplicemente le due persone parlare tra di loro , non vi è stata alcuna dichiarazione del cliente dell’agenzia che confermasse quanto ipotizzato dagli organi inquirenti. Eppure nel capo di imputazione si leggeva che l’indagata si era appartata con l’organizzatore della festa per parlare di prestazioni sessuali e relativi costi. E’ evidente pertanto che quello degli organi inquirenti era un modus operandi conclamato di interpretare o meglio di distorcere forzatamente e impunemente la realtà. Ed anche in questo caso se si considera che le informative degli organi inquirenti sono state, come da prassi, valutate e validate dalla Procura della Repubblica, allora tutta la questione appare nuovamente alquanto “strana”…

Ed ancora in uno degli altri capi di imputazione si leggeva che ....


Testimoni Contro



Testimoni Pro



Le Memorie




Le Querele




Discussione




Riflessioni femminili




Sentenza

La sentenza, il cui dispositivo è stato emesso il 20 dicembre 2021 e le motivazioni depositate il 16 gennaio 2022, a parere di molti ha dimostrato che il sistema giudiziario italiano andrebbe profondamente riformato ; la legge purtroppo NON sempre è uguale per tutti.

Per affrontare un processo, anche e soprattutto se sei innocente, sono necessari denaro, pazienza e soprattutto maggiore quoziente intellettivo di altre persone ... se sei innocente DEVI provarlo; l'onere della prova NON spetta all'accusa, come è sancito nel nostro ordinamento giudiziario ma, purtroppo e di frequente nella realtà dei fatti, all' accusato. Se “qualcuno” crea un costrutto accusatorio paventando per prove situazioni e fatti irreali, devi avere le forze e/o le capacità per dimostrare il contrario.

Tutti gli imputati dell’operazione di P.G. denominata “DIVINA” sono stati assolti dopo un lungo processo durato oltre 10 anni. In particolare relativamente ai capi di imputazione collegati alla presunta parte offesa minorenne e ai presunti reati di sequestro di persona e prostituzione minorile, il Tribunale ha decretato: “assolti per insussistenza del fatto”.



Futuro

Passato Presente e Futuro ...vi mai è stata differenza  ? Dove eravamo siamo, dove siamo saremo.


Divina Agency

366 958 1615

info@divinaagency.it

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